(Articolo tratto dal Bollettino parrocchiale Natale 2008, fonte dell’articolo il libro di Mons. A. Codaghengo “Storia religiosa del Cantone Ticino” I, Lugano, 1941)
Lurengo é una piccola frazione della vasta e popolosa parrocchia di Quinto nella Leventina superiore.
Posta a Cavaliere di Catto, da cui dista poco più di mezzo chilometro, conta la bellezza di m 1450 sul mare.
Lurengo altro non era innanzi il secolo XVI che un semplice cascinale delle prealpi; dove in appresso, per maggiore comodità, tolsero ad abitare forse un centinaio di persone dedite alla pastorizia. Unito alla Chiesa di Catto anche per spontaneo affetto, concepì nondimeno quel piccolo popolo il desiderio di possedere una cappella a sua maggiore comodità nell’esercizio del culto, e costrutta che l’ebbe in seno all’abitato verso il 1550, dedicolla con segni di pietà vivissima e d’ineffabile gioia alla Vergine Immacolata (…). Fu nell’anno 1696 che alla primitiva cappella venne costruita la chiesa attuale. L’8 dicembre del 1696 tra un concorso straordinario di gente si celebrò lassù per la prima volta la festa patronale dell’Immacolata.
Infausta memoria ha lasciato di sé il principio del 1806. Nevicate straordinarie, accompagnate da turbini violentissimi, colmarono le valli con impetuose valanghe che precipitavano dovunque con gran numero di vittime umane e con incalcolabile rovina di armeni, di boschi ed edifici. Questi orrori di gennaio si ripeterono nel mese seguente con non minore sterminio e desolazione; tantoché i villaggi di Ronco, Deggio, Catto e Varenzo oltre alla perdita di numeroso bestiame, ebbero a piangere una ecatombe di morti. Quando la voluta del Pettine minacciava il suo eccidio, il popolo di Lurengo tremante sì, ma pur fiducioso, si raccolse nell’oratorio dell’Immacolata, pregando fervidamente la sua celeste protettrice…Ahi!, allora appunto la valanga precipita con inspaventevole rombo rovesciando ventitré cascine da monte, ma in quella muta il suo corso e non lascia al villaggio altro danno che le sue vie ostruite da un innocuo ammasso di leggero nevischio. In memoria di questa grazia così straordinaria, i buoni cristiani di Lurengo aggiunsero al titolo primitivo della loro celeste patrona l’Immacolata, anche quello di Madonna della Neve, e votarono di celebrare ogni anno con pari solennità le due feste al 5 agosto e all’8 dicembre. Ma poiché questo non parve bastevole alla loro pietà decretarono insieme di ampliare, appena possibile, il loro caro oratorio, voto che nel 1832 ebbe il suo compimento (…).
I lavori di ristrutturazione sono stati fatti nei primi anni 2000: rifacimento del tetto in piode, canale di ventilazione coperto (intercapedine) ai piedi della facciata nord, zoccolo delle facciate (esterno) e controfacciate (interno). Era pure stato rinnovato l’arredo liturgico. Nel 2016-17 si é dovuto intervenire con un importante lavoro di deumidificazione.