Oratorio SS. Maccabei ad Ambrì Sopra

Foto di Stefania Chiappini e famiglia

Testo a cura di Franco Celio di Ambrì:

“A prestar fede alla data incisa sopra la porta d’entrata, sembra che l’edificio attuale risalga al 1822.
Fu dedicato, non si sa perché, ai santi Martiri Maccabei, vittime delle persecuzioni nei primi secoli del cristianesimo e, ad un santo singolo, invero non dei più noti: San Materno.
La storia locale narra che fino ai primi decenni del Novecento la sagra veniva festeggiata ogni anno il 17 luglio.
In un racconto di Alina Borioli si dice, ad esempio, che la sera precedente venivano intrecciati dei rami di alloro a formare la scritta “WSM” (viva san Materno), poi la tradizione, come tante altre, è andata persa.
L’ edificio non presenta particolarità artistiche degne di nota, se non per un quadro raffigurante Sant’Ambrogio (vescovo di Milano) benedicente che troneggia sopra l’altare e per il fatto di essere “in pendenza” (tra la porta d’ingresso e il citato altare vi sono almeno una quarantina di cm di dislivello).
Da notare che, contrariamente al solito, in cui il campanile della chiesa è il punto più elevato del quartiere in cui si trova, in questo caso vi è, vicina, una casa privata (“Palazzo Mona”) che sembra sia stato costruita appositamente più alta al tempo della rivalità fra Chiesa e Stato.”

Ringraziamo anche Ausilia Celio e famiglia per le belle foto della campana: